Il titolo è ingannevole, o almeno, lo è se si guarda solo al risultato e si tralascia tutto il resto, ovvero ciò che è realmente accaduto. E' vero, la squadra di Lentate sul Seveso ha vinto di un punto contro il Sanga Baskin Milano, dopo due tempi supplementari e dopo una partita che sembrava destinata a non finire mai, ma siamo sicuri sia andata veramente così?
Ricostruiamo tutto dall'inizio...
E' domenica mattina presto, un po' tutti (genitori e allenatori compresi) sono ancora semi addormentati, le squadre scendono in campo, gli arbitri sono due: sig. Antonio Anzivino e sig. X, la partita inizia.
Sin da subito si nota una sorta di parità tra le due squadre, coach Bob del Sanga, data la poca importanza della partita ai fini della classifica finale, decide di provare nuove tattiche e schiera formazioni sempre diverse, infatti, Lentate è costretta più volte ad adattare la propria in base a quella degli avversari.
Tutto procede bene, le squadre giocano, si affrontano a viso aperto, si divertono, finché uno dei due arbitri, sig. X, cambia clamorosamente d'umore, forse non è contento del gioco della sua squadra, forse si è stufato di arbitrare, forse vuole prendere in mano le redini del gioco, forse vuole semplicemente giocare perché pensa che arbitrare è noioso...
Si mette, dunque, la divisa (53) e comincia a giocare come ruolo "5" per Lentate.
Da questo momento l'ordine naturale delle cose si rompe, la quiete che prima vigeva ora non esiste più, il Baskin non è più Baskin, e questo vorrei sottolinearlo, perché non può, o meglio, non deve sfuggire a nessun lettore.
La partita prosegue, spesso interrotta dalla squadra di casa che si lamenta continuamente con l'unico arbitro rimasto! L'espressione dei giocatori del Sanga era a metà tra il riso e lo sconforto, sembrava che tutti pensassero la stessa cosa:“Prima togli un arbitro e lo fai giocatore, e poi ti lamenti?” L'immagine che emergeva da tutto questo era quella di essere immersi all'interno di una grande barzelletta, o forse, di una grande presa in giro e, infatti, coach Bob, almeno lui, rideva divertito, forse per evitare di pensare a ciò che stava accadendo.
I continui cambi di giocatori del coach del Sanga hanno complicato ulteriormente la vita di Lentate che continuava a effettuare sostituzioni, nonostante il tempo fosse scaduto e sotto lo sguardo spazientito del povero arbitro, il quale si è ritrovato, tra l'altro, ad arbitrare, da solo, una partita in cui era anche emotivamente coinvolto, in quanto i coach delle due squadre sono i suoi figli.
A complicare ulteriormente le cose si sono messi anche gli assistenti al tavolo che, probabilmente, scordandosi di come funzionasse un cronometro, hanno tentato di allungare in tutti i modi il tempo della partita, 16 secondi sembravano esser diventati 16 minuti...
Il match si è concluso con la vittoria di 1 punto della squadra di casa, dopo ben due tempi supplementari, con le vistose e continue proteste del "53" che ha cercato di rallentare continuamente il gioco e di trasformare il palazzetto in un circo, anche se, fortunatamente, parte del pubblico non ha gradito.
Ormai, quando si gioca contro questa squadra tutto ciò bisogna metterlo in conto, e la finale di due anni fa valevole per l'accesso alle finali nazionali vinta da Lentate sempre sul Sanga, con un comportamento molto simile a quello espresso in campo questa domenica, è un esempio lampante. E' giusto così?
Episodi come quelli visti l'altro giorno in campo fanno male al Baskin, fanno male ai ragazzi, fanno male al pubblico di appassionati e fanno male allo sport in generale.
La speranza, e spero sia quella di molti, è che spettacolini montati ad arte come questo, si possano vedere sempre meno spesso in campo e soprattutto in un campo da Baskin.
Ora vorrei rivolgermi a tutti, indipendentemente dalla vostra squadra di appartenenza, vi sembra normale ciò che avete letto sino ad ora? Che cosa si potrebbe fare per evitare che episodi del genere accadano nuovamente?
Fortunatamente ci sono coach come quello del Sanga Baskin Milano che, gestendo in modo perfetto, attraverso le convocazioni, i 20 e più giocatori che quest'anno si è ritrovato ad allenare, non ha escluso nessuno ed ha dato a tutti la possibilità di esprimere le proprie potenzialità e capacità, portando, comunque, la propria squadra prima nel girone della “ST Lombardia Nord”.
Davide Motta
Domenica , 26/4/2015